Report, Capitanio (Lega): “Quando si pagano o si usano soggetti terzi serve massima trasparenza”. Ranucci risponde
Capitanio (Lega): “La Lega non è contro Report, ma…”. Ranucci: “Venga a trovarci in redazione”
Report torna ad essere un’accesa materia di discussione per la politica. A scaldare gli animi è un articolo del Fatto Quotidiano di ieri nel quale Ilaria Proietti svela come il consigliere del cda Rai, Igor De Biasio, eletto in quota Lega, abbia richiesto all’ad Fabrizio Salini un conto dei costi della trasmissione. Se De Biasio al quotidiano diretto da Marco Travaglio non ha confermato né smentito la vicenda, alcuni autorevoli fonti aziendali avrebbero fornito alla giornalista ulteriori informazioni:
Il consigliere leghista ha chiesto una due diligence sulle spese per i collaboratori e per quelle legali sostenute da quando Ranucci è al timone della trasmissione.
Sempre Il Fatto Quotidiano aggiunge:
Si vuole impedire a Report di avvalersi della partnership gratuita con i consorzi internazionali di giornalismo investigativo.
Quali sono le ragioni che hanno portato a questo? Il quotidiano non ha dubbi e riconduce la vicenda all’inchiesta di lunedì 26 ottobre, in cui sono stati coinvolti diversi esponenti della Lega Lombarda, fra i quali Andrea Mascetti, che ha però dichiarato a Report che da tempo non ha un ruolo attivo nella Lega (Ranucci ha svelato che l’avvocato varesotto è stato supervisore del programma culturale della Lega in vista delle elezioni politiche del 2018).
Lo stesso Mascetti, riporta nel medesimo articolo Il Fatto Quotidiano, “ha chiesto alla Rai di entrare in possesso di tutti i contatti serviti a Ranucci per ottenere informazioni e documenti utilizzati per l’inchiesta“. Alla lettura dell’articolo arriva subito la reazione del consigliere della commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi (IV), che twitta:
Se si vuole trasparenza su compensi e costi Rai, lo si faccia su tutte le trasmissioni, conduttori, collaboratori, ospiti. Due diligence su tutte le spese e non solo su Report, altrimenti sarebbe inaccettabile ritorsione per una delle poche trasmissioni Rai che fa informazione.
La sua risposta prosegue su Facebook, dove chiede che la Rai tuteli “un marchio di qualità nell’informazione del servizio pubblico”. Seguono poi gli interventi di altri due commissari di vigilanza Valeria Fedeli (PD) e Primo Di Nicola (M5S), entrambi in difesa di Report, con De Nicola che in una nota rilasciata all’ANSA aggiunge:
Attraverso la documentazione (i rimborsi spese per esempio) si può arrivare ad individuare anche i contatti del giornalista e le sue fonti in relazione a una inchiesta. Come tutti sanno la tutela delle fonti è un baluardo del giornalismo investigativo, anzi ne è l’aspetto più delicato. Se qualcuno, acquisendo questi documenti di Report, aveva in mente di arrivare a carpire informazioni relative all’attività giornalistica in questione, sarebbe un fatto gravissimo. In questo modo si attacca l’autonomia e la libertà di informazione. Solleciterò la Commissione di Vigilanza affinché abbia i chiarimenti necessari dall’azienda.
Nella serata di ieri arriva poi il chiarimento dell’altro consigliere della commissione di Vigilanza Rai, Massimiliano Capitanio (Lega):
La Lega non è contro Report. Noi siamo tranquilli e può esserlo anche chi paga il canone. Al momento non abbiamo intrapreso alcuna azione nei confronti di alcuna trasmissione. Il collega Anzaldi, forse avendo letto troppo in fretta un articolo in cui un avvocato citato dalla trasmissione fa richiesta di una serie di documenti, prende un evidente granchio accusandoci di voler imbavagliare dei giornalisti. Pensa che sia stata la Lega a farne richiesta ma non è così. A noi non interessa Report, in particolare. Noi vogliamo vederci chiaro su tutte le trasmissioni giornalistiche di inchiesta del servizio pubblico così come chiediamo che rispettino leggi, trasparenza e diritti costituzionali, che non violino il pluralismo.
Poi però ci sono alcuni aspetti della trasmissione che vengono segnalati dal deputato leghista, a partire proprio dal pluralismo (“delle prime sette puntate della nuova edizione di Report addirittura tre sono dedicate alla Lega”). Accusa poi la trasmissione di Sigfrido Ranucci di “fare da vetrina a inchieste realizzate da altre realtà editoriali” e chiede massima trasparenza, necessaria, secondo Capitanio, “quando si pagano (Ranucci ha ribadito la scorsa domenica che la collaborazione con i consorzi internazionali giornalistici è gratuita e prevede un mutuo scambio, ndr) o si usano soggetti terzi”.
Aggiunge poi, in ultima battuta:
In questa edizione per quanto concerne la Lega sta accostando fatti e persone che nulla hanno a che vedere gli uni con le altre. A questo si aggiunge un’ampia confusione sulla linea temporale. Il risultato è un mix di elucubrazioni e sospetti artatamente confezionati al fine di imputare alla Lega colpe immaginarie. […] Report aveva una sua credibilità fondata su serietà e professionalità. È una eredità da non disperdere.
Ranucci allora, dopo un’intera giornata decide di rispondere, affidando una nota all’Adnkronos:
L’onorevole Capitanio vuole trasparenza? Venga a trovarci in redazione. Potrà portare il suo conforto ai nostri inviati che, pancia a terra, coprono l’informazione dalle terre più contaminate, mettendo a rischio la loro salute e quella dei familiari incarnando la migliore espressione del servizio pubblico e garantendo la messa in onda in una condizione difficile. […] Cosa vuol dire che su sette puntate tre sono dedicate alla Lega? Nella stagione di Report affrontiamo tutte le Regioni d’Italia indipendentemente da chi le governa. Le inchieste giornalistiche non devono essere giudicate un tanto al chilo, ma per l’interesse pubblico e i fatti che raccontano.
E sulle battute finali di Capitanio risponde:
In quanto all’autorevolezza posso rassicurare Capitanio che Report, oltre alle certificazioni dei tribunali, è stata ed è rimasta fedele alla mission del passato. Anche in questi ultimi quattro anni è rimasta in testa alla classifica del qualitel, come potrà verificare sul sito Rai per la Trasparenza Rai.
E in conclusione annuncia:
Report continuerà a fare quello che ha sempre fatto, a cominciare dal prossimo lunedì 9 novembre alle 21,20 quando pubblicheremo altre mail di grande interesse pubblico.